Rita Fiorentino, vivo ed esercito la professione di psicoterapeuta a Roma e su Skype.
Sono psicologa clinica, mediatrice familiare e psicoterapeuta psicodinamica ad orientamento psicoanalitico.
Ricevo su appuntamento come psicoterapeuta a Roma e su Skype.
Per approfondire i miei studi, la mia professione da psicologa e psicoterapeuta, la mia attività di coordinamento dei progetti, potete clickare nei menù in alto.
Di seguito, alcune delle attività a cui partecipo: convegni, seminari, video di progetti di cui faccio parte.
Il trauma e le ferite psichiche: la funzione della relazione terapeutica
La parola “trauma” deriva dal greco τραῦμα, che significa <<ferita>>, <<forare la pelle, rompere l’involucro corporeo>>. Nella medicina organica indica una lesione dei tessuti. Già nel 1920, Freud utilizzava il termine in senso metaforico per mettere in rilievo il fatto che anche la mente può essere trafitta e ferita dagli eventi. In questo senso il trauma è un attacco al pensiero che raffredda e blocca le emozioni, ponendo l’individuo davanti a un sentimento di totale impotenza. Di conseguenza il modo consolidato di vivere la propria esistenza va in frantumi, crollano le credenze e le strutture mentali precostituite che rispecchiavano un’“organizzazione difensiva” stabile. Le perdite di qualunque tipo implicano un lutto e il cambiamento ne rappresenta il primo segno tangibile. Il trauma quindi da una parte può danneggiare l’equilibrio psichico, dall’altra richiede il lavoro mentale di affrontare, gestire, contenere e negoziare l’angoscia traumatica.
Tra i traumi più diffusi, che possono essere vissuti in maniera diretta o indiretta, troviamo:
- aggressioni fisiche, verbali, sessuali;
- catastrofi naturali (terremoti, alluvioni, etc.) o indotte dall’uomo (conflitti, guerre, crolli di strutture, edifici, etc.);
- incidenti stradali, gravi infortuni, etc.;
- lutti, separazioni, abbandoni, etc.;
- violenza domestica, abusi, violenze psicologiche perpetrate nel tempo.
Quali sono le caratteristiche del trauma?
- Imprevedibilità
- Incontrollabilità
- Indecifrabilità
Queste tre caratteristiche non permettono all’individuo di decodificare all’inizio quello che avviene; ci si sente sommersi senza potersi difendere. La combinazione di diversi fattori come la natura stessa dell’evento, il momento biologico del ciclo vitale dell’individuo, le peculiarità difensive, la presenza o l’assenza di fattori ambientali e relazionali di sostegno, sono determinanti nei soggetti esposti al trauma, con possibili conseguenze psicologiche acute o croniche.
Il tempo dell’attesa: emozioni e memorie traumatiche Il tempo del trauma si ripete e si presenta sempre uguale a se stesso. Si tratta di un tempo che nella ripetizione vede il ritorno di un frammento di realtà che non è stato elaborato simbolicamente. Il soggetto traumatizzato è rimasto ingabbiato nella memoria delpassato, di ciò che era, di ciò che conosceva. Non vive più una sequenza di istanti, ma il recupero di un tempo inesistente che cerca a tutti i costi di rivivere. Il trauma è perciò un’esperienza emozionale che può sconvolgere il rapporto con il tempo, con lo spazio e con la realtà. I ricordi traumatici possono riaffiorare alla coscienza sotto forma di flashback o incubi, possono irrompere in modo intenso, d’improvviso, esprimendosi sotto forma di paura e attacchi d’ansia, scoppi d’ira immotivati. I contenuti traumatici continuano ad esercitare una notevole influenza nella vita dell’individuo, che metterà in atto forme di evitamento difensivo nei confronti delle potenziali esperienze traumatiche e manterrà un atteggiamento controllante. Il trauma apre, dunque, una ferita che ha profondi effetti sulla mente, sul corpo e sui rapporti interpersonali.
La funzione della relazione terapeutica L’ascolto di un paziente traumatizzato è spesso molto angosciante. Ascoltare senza essere travolti dall’intensità dell’esperienza dei pazienti traumatizzati è estremamente difficoltoso. La formazione teorica, la supervisione e l’analisi personale offrono allo psicoterapeuta la “possibilità di prendere coscienza di tale influsso” (Gilliéron, 1994). In questo modo si può offrire aiuto e non essere sopraffatti da noi stessi, essendo abbastanza aperti all’esperienza del sopravvissuto considerando realmente il suo stato, ma abbastanza saldi da non esserne sbilanciati. Tutti i veri processi di cura generano nell’incontro e attraverso la relazione.
Il ruolo del terapeuta dovrebbe essere quello di aiutare il paziente a recuperare le funzioni perse, cercando di creare un nuovo equilibrio sintonizzato con i bisogni reali, adattandosi ai cambiamenti socio-culturali, ai sintomi somatici, ai traumatismi. Non si tratta di concentrarsi esclusivamente sull’evento traumatico ma di considerare il progressivo dispiegarsi del rapporto tra paziente e terapeuta. Si giunge così al contenimento: un processo faticoso perché implica una rielaborazione dell’esperienza traumatica con tutto il suo impatto emotivo e tutto il senso di colpa, la paura e l’odio scatenati dall’evento originario, con qualcuno in grado di offrire un supporto che evochi ciò che la madre inconsciamente offriva al suo bambino quando veniva invaso dall’angoscia. La frustrazione delle parole che non vengono pronunciate, la difficoltà di sostare nei lunghissimi silenzi per poterne coglierne il denso significato, poter recuperare la capacità di stare in una posizione di attesa, tra pazienza e sicurezza, sono gli elementi cruciali delle sedute con molti pazienti traumatizzati.
La capacità della persona di superare efficacemente il trauma dipende dal livello di maturazione raggiunto dalla sua personalità e dalla capacità di far fronte ai cambiamenti e ai conflitti che si trova a sperimentare, dalla capacità di elaborarli integrandoli nel proprio psichismo attraverso i sogni e la comunicazione.
Convegno: “Catastrofi ed emergenze psicosociali”
Ho partecipato come relatrice al Convegno “Catastrofi ed emergenze psicosociali. Manifestazioni – Esiti perturbativi – Buone prassi.”
Evento organizzato da Psy+ Onlus e Intersos, col patrocinio di:
Regione Lazio, Ordine degli Psicologi del Lazio, Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi,
sostenuto da Mediafriends Onlus e Fondazione Italia Cina.
Progetto di Psicologia dell’Emergenza: “Ricostruiamo le persone”
Il progetto, realizzato da Intersos e Psy+ Onlus e finanziato da Mediafriends, supporta la popolazione del Centro Italia duramente colpita dal sisma del 2016.
Psy+ Onlus ad Accumoli con Intersos per le vittime del terremoto
Da giovedì 25 Psy+ Onlus è stata presente nel campo allestito dalla Protezione Civile ad Accumoli per offrire sostegno psicologico alle vittime del terremoto ed ai soccorritori. Fra i servizi proposti, oltre agli interventi individuali, familiari e di gruppo, Intersos e Psy+ hanno attivato uno spazio child friendly ed una biblioteca a disposizione di tutti. Sono stati altresì attivati i primi interventi di empowerment di comunità orientati a ricostruire le reti di relazioni ed a valorizzare le risorse locali di resilienza. Pienamente integrata nella rete dei servizi alle vittime coordinata dalla Protezione Civile, l’operatività dei professionisti di Psy+ ed Intersos ha consentito di offrire sostegno alle numerose famiglie che hanno perso beni ed affetti e che stanno vivendo giorni drammatici, nei quali la memoria del terremoto viene senza sosta richiamata dal susseguirsi delle scosse di assestamento.
La notte del 24 agosto 2016, dopo una serie di eventi sismici nelle province di Rieti, Ascoli Piceno e Perugia, una scossa di magnitudo 6.0 con epicentro nel comune di Accumoli ha causato 299 morti e 388 feriti.
Dal 25 agosto 2016 Psy+ Onlus è stata presente nel campo allestito ad Accumoli, rendendosi disponibile, insieme ad INTERSOS per garantire interventi professionali a sostegno delle persone che hanno subito il terremoto, nonché dei loro soccorritori, attraverso la presenza costante di 2-4 volontari nel campo di Accumoli e l’attivazione di un’équipe itinerante incaricata di visitare le frazioni più isolate.
L’INTERVENTO PSICOLOGICO IN EMERGENZA: DALL’ASCOLTO ALLA CONDIVISIONE, DALLA CONDIVISIONE ALLA RICOSTRUZIONE INTERIORE.
L’esperienza operativa-logistica di Intersos in ambito umanitario, integrata con le competenze tecnico-scientifiche di Psy+ Onlus, ha permesso di implementare processi di Proximity – Immediacy – Expectancy – Simplicity, elementi chiave nella prassi operativa, al fine di ridurre i rischi di patologie post-traumatiche e di massimizzare l’efficacia degli interventi.
TIPOLOGIE DI INTERVENTO
- Critical Incident Stress Management: interventi volti a fornire alle vittime di catastrofe la possibilità di condividere i propri vissuti e di avviare l’elaborazione delle componenti emotive dell’esperienza. Tali interventi sono stati rivolti sia alle vittime sia ai loro soccorritori, confrontati con livelli di fatica e stress emotivo importanti.
- Psychological First Aid, Defusing, Debriefing, Follow-up: gli interventi di primo soccorso psicologico sono stati modulati sul contesto socio-culturale ed implementati a partire da modalità informali di contatto, al fine di garantire il naturale sviluppo della relazione d’aiuto. Sono state accuratamente evitate modalità di screening di massa che risultano invasive e spesso iatrogene.
- Child Friendly Space: nel campo di Accumoli, a partire dal giorno 26 agosto e fino a domenica 11 settembre, Psy+ Onlus ha allestito con Intersos uno spazio a misura di bambino, con materiali ed attività didattiche, al fine di offrire: occasioni di elaborazione non verbale; momenti di ascolto e consulenza alla genitorialità; osservazione di eventuali criticità da attenzionare.
- Community Empowerment
- sostegno al coordinamento informale degli artigiani, orientato alla costituzione di un consorzio forza lavoro per la ricostruzione;
- sostegno alla ripresa delle attività della banda del comune di Accumoli, individuazione e gestione di una sala prove all’interno della ex scuola Curzi di San benedetto del Tronto, accompagnamento alle prove e management per il reperimento di date pubbliche con la con-partecipazione di un collega psicologo diplomato in Sax al conservatorio dell’Aquila;
- supporto alle attività auto-organizzate dal gruppo adolescenti di Cittareale che hanno monitorato i bisogni delle frazioni adiacenti ad Accumoli nei primi giorni dopo il sisma.
- sostegno alla costituzione di gruppo di maglieria “Accumoli in Gomitolo”;
- incontri di sostegno alla genitorialità;
- apertura e gestione di una sala studio per il sostegno nelle attività didattiche in orario extra-scolastico;
- apertura e gestione di una sala ludico-ricreativa per gli adolescenti ospitati negli hotel di San benedetto del Tronto e Porto d’Ascoli.
Evento: “Il filo e la trama”
Mercoledì 8 Marzo 2017, lo IOM, il Gomitolo Rosa insieme a PsyPlus Onlus, GUS, INTERSOS e 180 Amici Onlus sarà presente a San Benedetto del Tronto con l’iniziativa “Il filo e la trama” rivolta a tutte le persone che in seguito al sisma sono state trasferite nelle strutture di accoglienza di San Benedetto.
Il Gomitolo Rosa Onlus recupera la lana in sovrabbondanza destinata allo smaltimento, trasformandola in gomitoli di diversi colori legati a specifiche patologie.
In seguito ai profondi disagi che le popolazioni colpite dal terremoto continuano a vivere, ha deciso di donare 300 gomitoli e numerose prodotti di maglieria, come gesto di solidarietà e vicinanza. PsyPlus Onlus, GUS, INTERSOS e 180 Amici Onlus, lavorano dal 25 agosto ininterrottamente con le persone colpite dal sisma ed hanno avviato e facilitato numerosi laboratori di maglieria insieme alle donne ospitate sulla costa Marchigiana.
L’incontro tra le organizzazioni permetterà un potenziamento delle attività, la costituzione di un gruppo steso con prospettive di autoimprenditorialità.
A partire dalle 10.00 alla presenza del sindaco di San Benedetto del Tronto, Pasqualino Piunti e dell’Assessore alle Pari Opportunità, Politiche di Integrazione, Inclusione e Pace, Antonella Baiocchi, verrà presentato il progetto volto a creare una parentesi di benessere e conforto nella convinzione che l’arte di lavorare ai ferri sia uno strumento per vincere l’ansia e un’occasione per aiutare a superare, attraverso un lavoro di gruppo, il disagio emotivo.
Alcune volontarie dello IOM doneranno manufatti e gomitoli alle autorità e faranno da tutor alla “Knitting Therapy” per la creazione di uno spazio rassicurante e di socializzazione grazie anche alla presenza della psicologa-psiconcologa Sabrina Marini, (socio e membro della S.I.P.E.M – Società Italiana degli Psicologi dell’Emergenza), dello Psicologo-Psicoterapeuta Giuseppe Tolve (Socio Fondatore Psy+ Onlus) dei coordinatori operativi dell’iniziativa dott.ssa Rita Fiorentino (Psy+ Onlus) e dott. Simone Giannelli (GUS).
Dispersione scolastica: Progetto “Kairos”
Psy+ Onlus il 9 gennaio 2017 ha dato il via a “Kairos”: progetto di contrasto alla dispersione scolastica. Destinatari dell’intervento gli allievi della scuola secondaria di primo grado degli Istituti Comprensivi romani “Via Pirotta” e “A. De Curtis”. Il progetto è organizzato su tre azioni laboratoriali che si svolgeranno durante l’orario scolastico, per una durata complessiva di 4 mesi, all’interno dei locali messi a disposizione dalle scuole:
- Laboratorio di fotografia e ambiente
- Laboratorio di mindmapping, storytelling e nuove tecnologie
- Educazione musicale ed espressione corporea
L’obiettivo dell’intervento è quello di individuare delle modalità innovative di comunicazione e di comportamento in grado di “disperdere” il circolo vizioso che si viene a creare tra il disagio individuale e i tentativi di soluzione inefficaci come l’abbandono scolastico. Nello specifico, il progetto intende:
- Costruire negli studenti solide competenze di base, quelle “competenze di cittadinanza” capaci di dare a ciascuno gli strumenti fondamentali per comprendere la realtà ed esserne protagonisti;
- Accanto agli alfabeti della conoscenza, introdurre gli alunni agli alfabeti emotivi, quelli dell’empatia, dell’autoconsapevolezza e del rispecchiamento sociale;
- Superare metodologie meramente trasmissive a favore di approcci cooperativi, attivi, laboratoriali, metacognitivi, che tengano conto delle diverse caratteristiche degli alunni e valorizzino le diversità piuttosto che mirare all’omologazione a modelli “standard”.
Il progetto è finanziato dal Fondo Sociale Europeo.
Progetto scolastico: “Fuori dal coro”
Psy+ Onlus il 30 Ottobre 2017 ha dato il via a “Fuori dal coro”. Il progetto mira a contrastare il bullismo agendo sulla dispersione scolastica, intesa come esito di una serie di fallimenti nella carriera formativa che conducono con buone probabilità alla fuoriuscita dal sistema formativo.
Scuola e famiglia spesso faticano a comprendere appieno i fattori che portano alla dispersione, senza conoscere l’ambiente sociale dei minori. Il bullismo è un fenomeno spesso presente tra i giovani che frequentano i contesti formativi e può avere effetti a lungo termine sul rendimento scolastico: i minori coinvolti rischiano di non avere le risorse cognitive ed emotive per riuscire bene a scuola.
Destinatari dell’intervento gli allievi della scuola secondaria di primo grado degli Istituti Comprensivi romani “Via Giuseppe Messina” e “A. De Curtis”.
Il progetto è organizzato su due azioni laboratoriali e un’azione didattico-seminariale, per una durata complessiva di 5 mesi, all’interno dei locali messi a disposizione dalle scuole:
- Ciclo di seminari sul bullismo
- Laboratorio di videomaking
- Laboratorio di musica ed espressione corporea
Il progetto è finanziato dal Fondo Sociale Europeo.
Seminario: “Immigrazione: lo stato dell’arte”
Una giornata seminariale di sensibilizzazione patrocinata dall’associazione Giovani Psicologi Abruzzesi, in collaborazione con la “Disputer”; “Psicologia & Cooperazione” ed Ordine degli Psicologi d’Abruzzo. Introdurrà i lavori il giovane psicologo abruzzese Carlo Elpidio e dopo i saluti istituzionali del Prof. Mario Fulcheri, prenderà il via la tavola rotonda divisa in due parti: nella prima si parlerà dello stato dell’arte sull’immigrazione in Abruzzo per quanto riguarda il 2016 e sul tema interverranno Luciano Conti su ruoli e funzioni della Prefettura in materia di accoglienza dei migranti; Emidio Rosati sulla tutela socio sanitaria dell’immigrato e Fulvio D’Alberto che darà una testimonianza sui servizi in un Centro di Accoglienza Strordinario.
Seguirà, dopo il primo tavolo, una testimonianza diretta e drammatica di un immigrato. Nella seconda parte si entrerà nel merito delle dimensioni dell’accoglienza con gli interventi su malattie infettive ed immigrazione affidate al dottor Claudio Ucciferri; gli aspetti giuridici sui principi inerenti il mondo dell’immigrazione e dei richiedenti asilo da parte dell’avvocato Stefania De Nicolais; i traumi ignorati da uno studio di Medici senza frontiere che saranno illustrati da Carlo Elpidio ed una relazione su contesti e protagonisti di una integrazione possibile nella relazione di Raffaele Di cesare. Il convegno si chiuderà con la presentazione del progetto di Intercultura E.N.E.A. illustrato dalla dott.ssa Rita Fiorentino e dal dott. Giuseppe Tolve.
Progetto di intercultura: “E.N.E.A. – Educare a Nuove Espressioni di Accoglienza”
Il Progetto di Intercultura “E.N.E.A. – Educare a Nuove Espressioni di Accoglienza”, intende promuovere un percorso di sensibilizzazione sul tema delle migrazioni e dell’accoglienza dei richiedenti asilo, attraverso incontri rivolti a docenti, genitori e allievi dell’ultimo anno della Scuola secondaria di primo grado.
Il migrante è, per definizione, portatore di diversità e tra le naturali reazioni umane di fronte all’incontro con il diverso è possibile riscontrare sentimenti di sospetto e paura. Il sistema nervoso è programmato per attivarsi in maniera difensiva quando entra in contatto con qualcosa di sconosciuto, ma tale attivazione si riduce quando aumenta la comprensione del fenomeno.
L’integrazione della conoscenza e la formazione emergente di un giudizio sono secondarie e riflettono influenze familiari, sociali e ambientali cui l’individuo è esposto, specialmente in età evolutiva. Un intervento a livello scolastico, educativo e familiare costituisce un elemento chiave per rendere la diversità una risorsa e non un limite, favorendo la conoscenza dell’altro ed evitando processi discriminatori. Basandosi su tali premesse il progetto, proposto dai Centri SPRAR “Gu.Se.Vi” Licenza, “Amahoro” e “Il Vigneto” Tivoli, in collaborazione con l’Associazione Psy+ Onlus e con gli Istituti Comprensivi “A. De Curtis” – Roma e alcuni Istituti Comprensivi di Tivoli, propone la realizzazione di un ciclo di 5 incontri riguardanti la situazione dei soggetti rifugiati e richiedenti asilo e i percorsi di accoglienza attivati all’interno dei centri SPRAR.
Gli obiettivi principali degli incontri sono:
- sensibilizzare e informare i partecipanti su chi sono i richiedenti asilo e i rifugiati;
- promuovere un dialogo con le classi per individuare e definire eventuali pregiudizi e stereotipi;
- stimolare riflessioni costruttive sui temi trattati attraverso il coinvolgimento attivo di docenti, genitori e alunni;
- favorire l’espressione emotiva e cognitiva degli alunni mediante la produzione di materiale creativo sui temi trattati;
- promuovere la condivisione e lo scambio costruttivo mediante l’esposizione di materiali prodotti a scuola e nei centri SPRAR.
Tali obiettivi saranno realizzati attraverso un percorso della durata complessiva di 7 mesi, organizzato in sei fasi distinte per attività e tempistiche:
1) Coordinamento con la Dirigenza scolastica
2) Un incontro con i docenti
3) Tre incontri con gli allievi
4) Un incontro con genitori, studenti e docenti
5) Produzione di elaborati nel corso dei due mesi successivi agli incontri
6) Un incontro di follow-up
Conferenza nazionale sull’accoglienza e l’integrazione: Presentazione del Progetto E.N.E.A.
Psy+ Onlus ha presentato, in collaborazione con gli SPRAR partner, il progetto E.N.E.A. in occasione della Conferenza nazionale sui temi dell’accoglienza e dell’integrazione di richiedenti asilo e rifugiati tenuta il 6 e 7 ottobre 2016 presso la sede del Consiglio Nazionale delle Ricerche in piazzale Aldo Moro, 7 – Roma.
Il Progetto di Intercultura E.N.E.A: Educare a Nuove Espressioni di Accoglienza, intende promuovere un percorso di sensibilizzazione sul tema delle migrazioni e dell’accoglienza dei richiedenti asilo attraverso incontri rivolti a docenti, genitori e allievi dell’ultimo anno della Scuola secondaria di primo grado.
Consulenza psicopedagogica presso l’I.C. “Antonio de Curtis in arte Totò”
Psy+ Onlus ha avviato un servizio scolastico di orientamento e consulenza Psico-Sociale in collaborazione con l’Istituto Comprensivo “Antonio de Curtis in arte Totò”. Il progetto presentato presso i locali della scuola a Dicembre 2013, ha captato l’interesse di insegnanti e genitori che nel primo incontro in plenaria hanno espresso il loro parere rispetto alle necessità dei minori e delle famiglie. Le attività avranno inizio da Gennaio 2014. Psy+ Onlus metterà a disposizione della Scuola uno psicologo del proprio staff che settimanalmente effettuerà attività di Sportello d’Ascolto. Lo Sportello accoglierà studenti, familiari, insegnanti e personale non docente. Affiancata allo Sportello, mensilmente, verrà svolta un’attività seminariale, utilizzando metodologie didattiche interattive. Le tematiche trattate verranno concordate con studenti, genitori e docenti. Il primo seminario, presentato nel febbraio 2014, ha affrontato come argomento centrale le potenzialità ed i pericoli del web per i minori.
Seminario: Alcolismo e personalità
La dipendenza da alcol e l’abuso di alcol sono condizioni cliniche caratterizzate da specifiche strutture di pensiero e da determinati aspetti comportamentali legati all’utilizzo della sostanza alcolica. L’appetibilità delle bevande alcoliche ha prevalso sulle altre per l’effetto tonico ed euforizzante, per il momentaneo sollievo che danno all’angoscia e per il senso di solidarietà fra gli individui che il “bere insieme” da sempre ha significato. Non è da sottovalutare l’importanza della dimensione socio-culturale, biologica, genetica e psicologica che spinge costantemente l’individuo verso l’uso e il successivo abuso di questa sostanza. Tra le motivazioni psicologiche sono da considerare incentivi che facilitano l’alcolismo gli stati di tensione, le difficoltà nelle relazioni umane, i sentimenti di insicurezza, l’incapacità di affermazione personale e il bisogno di gratificazione. Il desiderio irrefrenabile che spinge il paziente con una dipendenza da alcol ad assumere tale sostanza, i cui effetti sono già stati sperimentati in passato, prende il nome di craving. Durante il seminario si cercherà di fornire un quadro delle differenti tipologie di craving nel paziente alcolista e delle manifestazioni psicopatologiche correlate, verranno illustrati i trattamenti più efficaci per prevenire e contrastare la diffusione di tale fenomeno. Dr.ssa Rita Fiorentino Il seminario si terrà venerdì 16-10-2015, ore 15.00-18.00, presso la sede dell’I.R.E.P., Via Piave, 7 Roma.